Palermo, 2 settembre – Continua a tenere banco la vicenda ITA-Almaviva, con i 621 lavoratori del comprato call center a rischio.
“Nel solco dell’interpellanza prontamente presentata dal collega Adriano Varrica lo scorso agosto che ho convintamente sottoscritto – scrive la deputata Valentina D’Orso su Facebook – ho appena depositato un’interrogazione affinchè l’attenzione sulla sorte dei 621 lavoratori di Almaviva, che si sono occupati per tanti anni del servizio call center di Alitalia, resti altissima e la pressione sul Governo sia forte e costante” ha detto.
“L’interrogazione a mia prima firma – afferma la deputata cinquestelle – ha quale primo destinatario il Ministro di Economia e Finanze in quanto la nuova Compagnia ITA, subentrante ad Alitalia, è società interamente partecipata dal MEF. Il capitale con cui la nuova compagnia sta avviando la propria attività è fatto da soldi pubblici, messi dallo Stato. Ebbene – continua D’Orso – chiedo al Ministro come possa lo Stato avallare politiche aziendali che, in spregio all’applicazione della clausola sociale a tutela della continuità occupazionale prevista dalla normativa vigente, oltre che dal Contratto collettivo nazionale di settore, danneggino centinaia di lavoratori, peraltro ormai altamente qualificati, dimostrando di non attribuire alcun valore all’esperienza e alla competenza. Tanto più che le scelte di ITA metterebbero a rischio il futuro di centinaia di famiglie proprio in quei territori del Paese già fortemente provati dalla crisi occupazionale, solo da ultimo aggravata dall’emergenza sanitaria”.
“Una società a partecipazione statale deve attuare piuttosto politiche aziendali che siano da esempio per tutte le altre imprese, da buon esempio” ha concluso Valentina D’Orso.