Il problema rilevato
Per l’anno 2020, a causa dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine, il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (cosiddetto decreto « Cura Italia») ha previsto, agli articoli 23 e 25 (modificati dall’art. 72 del decreto-legge n. 34/2020) uno specifico congedo parentale per un periodo continuativo o frazionato, comunque non superiore complessivamente a 15 giorni, per i figli di età non superiore a 12 anni, di cui possono fruire i genitori alternativamente fra loro. In alternativa alla fruizione del congedo parentale, è stata prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting.
Con circolare n. 73 del 17 giugno 2020, l’INPS chiarisce – seppur implicitamente – che il voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting., di massimo 1.200 euro da utilizzare per prestazioni di assistenza e sorveglianza dei figli sotto i 12 anni nel periodo di chiusura della scuola introdotto dal Decreto Rilancio, potrà essere indirizzato anche ai propri familiari, purché non conviventi.
Secondo tale interpretazione data dall’INPS, i nonni non conviventi potevano così essere remunerati per l’assistenza e la cura dei loro nipoti.
Ho così rilevato che quanto chiarito con la circolare INPS, ossia consentire di estendere il bonus in favore dei nonni non conviventi appariva paradossale considerato che, nella maggior parte dei casi, i nonni (magari già in possesso di un reddito come quello della pensione) sono soliti prendersi cura dei loro nipoti senza alcuna remunerazione, anche quando a richiederlo siano i genitori.
Il tempo che si dedica agli affetti familiari non può essere, infatti, oggetto di monetizzazione.
Come sono intervenuta
Dopo aver rilevato il problema, ho provveduto in data 08/07/2020 a presentare un ordine del giorno durante l’esame alla Camera del decreto-legge n. 34/2020 (cosiddetto «Decreto Rilancio»), per impegnare il Governo ad adottare i provvedimenti opportuni e utili ad escludere l’erogazione del bonus in favore dei nonni.