Il problema rilevato
Durante il periodo di emergenza covid si sono riscontrate delle gravi criticità, specie di organizzazione, all’interno degli uffici giudiziari del territorio nazionale. Alcuni avvocati mi hanno segnalato che nel mese di novembre si sono verificati numerosi disservizi consistenti in rallentamenti e interruzioni nella lavorazione dei depositi telematici nel processo civile (es. duplicazioni di depositi e rallentamenti nella ricezione della PEC), causando ritardi e disagi a tutti gli operatori della Giustizia nella gestione quotidiana degli adempimenti. I servizi funzionavano a singhiozzo e per diversi giorni l’accesso alle cancellerie telematiche è stato praticamente precluso.
Gli avvocati mi hanno rappresentato come fossero in affanno a causa della difficoltà di rispettare i termini di scadenza per il deposito degli atti difensivi, tanto che molti hanno richiesto che si disponesse ex lege addirittura una rimessione in termini generalizzata. Oltre a ciò, gli avvocati mi hanno segnalato che il personale dipendente in presenza nelle cancellerie risultasse ridotto anche a causa delle assenze legate al Covid o perché in smart working, e così in molte cancellerie il personale è stato costretto a limitare, se non ad escludere, il ricevimento telefonico per dedicarsi esclusivamente alla ricezione dei depositi telematici e concentrarsi nelle verifiche e negli adempimenti conseguenti. D’altra parte, però, l’accesso fisico agli uffici era nei fatti quasi precluso ad avvocati, consulenti e cittadini a causa delle misure organizzative volte al contenimento del contagio da COVID-19. Pertanto impedire agli stessi anche il ricevimento telefonico appariva oltremodo pregiudizievole al corretto e sereno esercizio del mandato professionale.
Alla luce delle problematiche segnalatemi ho ritenuto che sarebbe stato opportuno provvedere ad una redistribuzione dei carichi di lavoro attraverso una rimodulazione dell’orario di lavoro, introducendo una turnazione tra la mattina e il pomeriggio, sia con riguardo al personale che con riguardo alla tipologia dell’attività da svolgere.
Come sono intervenuta
A seguito delle segnalazioni ricevute, ho provveduto in data 24/11/202 a presentare un ordine del giorno durante l’esame alla Camera del decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, recante misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, nonché per l’attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020, per impegnare il Governo ad adottare i provvedimenti utili e opportuni alla riorganizzazione degli uffici giudiziari, attraverso una rimodulazione dell’orario di lavoro per garantire l’efficienza degli uffici giudiziari.