Istituzione di un registro nazionale di traduttori e interpreti

Feb 7, 2019 | Giustizia

Il problema segnalato

Il 20 ottobre 2010, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno adottato la direttiva 2010/64/UE sul diritto all’interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali ai sensi della quale gli Stati membri si sarebbero dovuti impegnare, attraverso l’attuazione della stessa, a istituire un registro o dei registri di traduttori e interpreti indipendenti e qualificati in grado di assistere, in ogni paese dell’Unione europea, gli imputati che non parlano la lingua di quel Paese.

Alcuni interpreti e traduttori mi hanno segnalato che l’Italia ha recepito tale direttiva solo nel 2014, con il decreto legislativo n. 32, non provvedendo all’istituzione di alcun registro e/o elenco di traduttori e interpreti per i procedimenti penali. Ciò comporta che chiunque può iscriversi, anche senza laurea, semplicemente dichiarando di conoscere una determinata lingua.

Poiché gli interpreti e i traduttori, quali ausiliari del giudice prestano la loro attività nell’interesse generale della giustizia, oltre che in quello comune delle parti, è necessario provvedere all’istituzione di un registro di traduttori e interpreti indipendenti e qualificati, assicurando loro un compenso dignitoso anche alla luce dei principi costituzionali in tema di tutela dei diritti dei lavoratori oltre che di quelli di equa e adeguata retribuzione delle prestazioni lavorative.

Come sono intervenuta

A seguito delle segnalazioni ricevute, ho provveduto in data 7/02/2019 a presentare una interrogazione parlamentare a risposta scritta per chiedere al Ministro della Giustizia di adottare i provvedimenti utili e opportuni affinchè si pervenga all’istituzione di un registro nazionale di traduttori e interpreti indipendenti e qualificati, con la previsione di un compenso dignitoso, attraverso la modifica della normativa nazionale di recepimento della direttiva 2010/64/UE.

Il Ministro ha risposto all’interrogazione rappresentandomi che intende riconoscere tutte le prerogative professionali di tale categoria di esperti valutando, se del caso, interventi normativi mirati.

Potete leggere l’interrogazione parlamentare comprensiva di risposta del Ministro della Giustizia, cliccando qui:  

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/02200&ramo=CAMERA&leg=18

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