Palermo, 2 giugno – “La scarcerazione di Giovanni Brusca è senza dubbio un colpo al cuore se pensiamo al suo curriculum criminale e all’inaudita efferatezza e malvagità di cui è stato capace, ma è una scarcerazione che avviene in forza di un impianto normativo voluto dallo stesso giudice Falcone, secondo cui il soggetto condannato per mafia che collabori utilmente con lo Stato consentendo di far luce sulla intricata rete di relazioni e di attività criminose delle mafie, può beneficiare del fine pena”. Lo dichiarano le parlamentari palermitane del Movimento 5 Stelle, Roberta Alaimo e Valentina D’Orso.
“Sia questa l’occasione – affermano Alaimo e D’Orso – per riflettere su un grande pericolo, quello della cancellazione, di fatto, dell’ergastolo ostativo perché, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, rimane un vuoto legislativo che potrebbe portare alla liberazione di molti boss pericolosi anche in assenza di collaborazione con lo Stato. La politica deve andare oltre l’indignazione, impegnandosi nel difendere l’impianto dell’ergastolo ostativo, riguardo al quale il M5S ha già depositato una proposta di legge nei giorni scorsi. Sulla lotta alla mafia non si può fare ne propaganda ne opinionismo, ma si deve agire” hanno concluso.