Il problema segnalato
Alcuni lavoratori di Almaviva, società che da ben venti anni cura il call center di Alitalia, mi hanno contattata esprimendo fortissima preoccupazione per il loro futuro lavorativo.
Ita, la nuova compagnia che prenderà il posto di Alitalia, ha affidato, infatti, il servizio clienti alla società Covisian e nonostante abbia dichiarato pubblicamente che un eventuale fornitore entrante avrebbe dovuto garantire l’applicazione della clausola sociale che riconosce il diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con l’eventuale nuovo fornitore delle stesse attività, non ha inserito il rispetto di tale clausola sociale nel relativo bando per l’affidamento del servizio. Ciò mette a rischio il posto di lavoro di ben 621 lavoratori dipendenti di Almaviva impegnati nel servizio assistenza clienti di Alitalia tra Palermo e Rende.
Il servizio che verrà reso dalla nuova società Covisian sarà caratterizzato dalle stesse attività che Almaviva ha finora erogato per l’analogo servizio di customer care Alitalia, attraverso le 621 persone specificamente formate.
Ita spa è una azienda pubblica con capitale sociale integralmente detenuto dallo Stato, pertanto non può attuare una politica aziendale che danneggi centinaia di lavoratori, peraltro ormai altamente qualificati. Urge intervenire per assicurare l’indispensabile tutela del diritto di ogni singolo lavoratore del settore al mantenimento del proprio impiego.
Come sono intervenuta
A seguito delle segnalazioni ricevute, ho provveduto in data 08/09/2021 a presentare una interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro dell’economia e delle finanze per chiedere i provvedimenti utili e opportuni per tutelare il diritto alla continuità occupazionale dei 621 lavoratori e lavoratrici di Palermo e di Rende che non possono perdere il posto di lavoro, soprattutto in un momento di grave crisi come quello che sta vivendo il nostro Paese a causa della pandemia.
Potete leggere l’interrogazione parlamentare cliccando qui:
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/10167&ramo=CAMERA&leg=18