Il problema rilevato
Nel marzo 2019 i risultati del concorso a 360 posti di magistrato ordinario, indetto con decreto ministeriale 19 ottobre 2016 (Gazzetta Ufficiale n. 17 del 1° marzo 2019), ci dicono che solo 339 candidati sono risultati idonei alle prove, lasciando quindi 21 posti scoperti. Nel maggio 2022 sono usciti i dati del penultimo concorso per l’accesso alla magistratura che riportano di oltre il 95 per cento di candidati risultati non idonei, in particolare su 3800 candidati sono risultati idonei solo in 220, lasciando 90 posti scoperti.
Con decreto ministeriale del 18 ottobre 2022 sono stati messi a concorso 400 posti per l’accesso alla magistratura, i partecipanti sono risultati 7374 dei quali solo 3147 hanno consegnato al terzo giorno delle prove scritte, risulta inoltre che durante la terza prova scritta sono stati riscontrati degli errori gravi in una delle tracce della prova (non sorteggiata) in uno dei tre temi di diritto penale preparati dalla commissione nominata dal Consiglio superiore della magistratura.
Risulta ormai evidente l’inadeguatezza del percorso universitario che non prepara i candidati a cimentarsi nella trattazione scritta di istituti giuridici e casi concreti, come pure è evidente l’inadeguatezza delle tipologie di prove scritte sottoposte ai candidati, risulta inoltre secondo alcuni esponenti della dottrina che questo tipo di prove premia chi impara a memoria le sentenze, mentre è assolutamente inidoneo a verificare la preparazione e soprattutto le capacità di ragionamento, di rigore logico e valutazione critica del candidato.
Tutto ciò accade mentre la scopertura dell’organico della magistratura negli uffici giudiziari è di circa 1.500 unità su 10.900.
Come sono intervenuta Ho depositato un’interrogazione al Ministro della Giustizia per sapere quali iniziative di competenza intenda assumere per risolvere i problemi di vuoto di organico della magistratura e per fare in modo che la selezione dei futuri magistrati avvenga con modalità che garantiscano reale meritocrazia.
Potete leggere l’interrogazione parlamentare cliccando QUI